CronacaSlideShow

Bene sequestrato alla mafia intitolato a Giovanni Panunzio. Cerimonia il 30 maggio

Sarà intitolata all’imprenditore edile  Giovanni Panunzio e a tutte le vittime innocenti delle mafie l’ex “Villa Lanza” requisita a Foggia, in località “Posta Conca”, ad un capo clan della criminalità organizzata foggiana e poi trasformata, per il riuso sociale, in una comunità alloggio con servizi formativi per l’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità – progetto “Dopo di Noi”, con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013 della Regione Puglia

La cerimonia di dedicazione del bene confiscato, ora nella disponibilità del Comune di Foggia, avverrà alle ore 12 di lunedì prossimo 30 maggio sul luogo in cui lo stesso bene è ubicato: in località “Salice”, Podere 596, Posta Conca, Via delle Orchidee.

Alla cerimonia sono stati invitati i rappresentanti parlamentari e istituzionali del territorio. Per l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ci sarà il Direttore, il Prefetto Bruno Corda. Saranno presenti anche alcune delegazioni di studenti delle scuole foggiane.

Dopo i saluti istituzionali, nella circostanza dello svelamento della targa di intitolazione del bene, interverrà il presidente dell’associazione “Giovanni Panunzio”, Dimitri Lioi.

Gli studenti del Liceo Psicopedagogico “Carolina Poerio”  Nicolò D’Elia,  Paola Di Trani,  Giorgio Ianiri, Antonia Padalino, Giulia Spatuzza, Elena Spera e Gaia Susca  leggeranno alcuni brani tratti dal libro “6 novembre 1992. Il coraggio di un uomo”, dedicato alla figura di Giovanni Panunzio, alla presenza dell’autrice, la giornalista Michela Magnifico, che concluderà con un personale contributo.

L’intermezzo musicale sarà offerto dagli allievi del Conservatorio di Musica “U. Giordano” Giovanni e Matteo Cisternino

La manifestazione si concluderà con un monologo su Giovanni Panunzio, interpretato dall’attore Stefano Corsi del “Teatro della Polvere” di Foggia, scritto da Marcello Strinati, che racconta in cinque minuti la vita dell’imprenditore edile foggiano prima del suo efferato omicidio.