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Licenziato dall’Ataf e accusato di peculato: il Tribunale di Foggia lo assolve per non aver commesso il fatto

Nota stampa degli avvocati Ariostino e Metta: i due legali rendono nota l’assoluzione di un loro assistito, dipendente di Ataf, accusato di peculato. Di seguito la nota integrale:

“Gli avvocati Riccardo Icilio Ariostino e Michelangelo Metta rendono noto che il Tribunale penale di Foggia, prima sezione, collegio n.6, presidente dott. Talani, con sentenza n.9648 del 22 giugno 2023 ha mandato assolto il Sig. MARCO VENTURINI ex art. 530 c.p.p. “per non aver commesso il fatto”, dal reato di “peculato” (art.314 c.p.), così come rubricato dal Gip rispetto all’originaria denuncia per “appropriazione indebita” presentata nell’anno 2017, dall’allora presidente ATAF.

IL CASO

La vicenda che ci occupa presenta aspetti davvero incresciosi nella misura in cui un “Soggetto Innocente” ha dovuto subire il tracollo della propria Esistenza, subendo – dapprima – ingiustamente un provvedimento di licenziamento illegittimo e, addirittura, con dolo e premeditazione, un procedimento penale per peculato e appropriazione indebita di somme, dinanzi al Tribunale penale di Foggia.

Più nello specifico, il Sig. MARCO VENTURINI, già dipendente ATAF dall’anno 1998 svolgente diverse mansioni tra le quali anche quella della gestione dei rapporti dell’azienda municipalizzata con la società APCOA srl, società concessionaria del servizio comunale di parcheggio a pagamento (strisce blu, parcheggio Russo, parcheggio Zuretti e parcheggio Ginnetto), nell’anno 2017 si è visto dapprima denunciare dall’ente datoriale per una presunta appropriazione indebita di circa €.17.000,00, per poi essere licenziato per giusta causa in data 1 dicembre 2017.

La denuncia si fondava sulla constatazione di un ammanco di circa €.17.000,00 negli incassi del parcheggio Russo nell’arco temporale 27 aprile-28 giugno 2017, durante il quale il sig. Venturini avrebbe ricoperto il ruolo di incaricato temporaneo della riscossione degli incassi giornalieri della casa automatica installata il 27 aprile 2017 presso il suddetto parcheggio.

Il provvedimento di licenziamento che ne è conseguito ha trovato il suo avallo in una Sentenza resa dal Tribunale di Foggia Sezione Lavoro, in data 15.04.2022 basata, oltre ogni ragionevole dubbio, sul dolo di una delle parti in danno dell’altra e su dichiarazioni e attestazioni clamorosamente false di alcuni Funzionari dell’ATAF e di un dipendente APCOA.

Di seguito, a conclusione dell’istruttoria dibattimentale in sede penale, che ha visto sfilare dapprima i dirigenti ATAF e diversi dipendenti APCOA, nonché lo stesso imputato, il sig. Venturini veniva assolto per non aver commesso il fatto, su espressa richiesta del PM titolare Dott.ssa Anna Landi, non essendo emersa alcuna prova a dimostrazione dell’azione criminosa ascrittagli, ovvero della sottrazione di incassi derivanti dalle casse del parcheggio Vincenzo Russo nei presunti due mesi di servizio suppletivo.

In buona sostanza, dopo ben sei anni di processo, quindi, e sei anni di disoccupazione in assenza di reddito, il sig. Venturini è stato quindi assolto “dall’Infamante Accusa” che ne aveva fondato il licenziamento.

Il processo ha evidenziato una assoluta carenza di prove in danno dell’ex dipendente, il quale si è visto processare e poi licenziare sulla base di mere asserzioni di funzionari ATAF che non hanno trovato alcun riscontro dibattimentale; da notare soprattutto come nel processo la stessa Municipalizzata non si è costituita come “parte civile” lasciando così priva di sostanza quella denuncia così grave formulata nei confronti dell’imputato.

Di fatto il processo appena celebrato porta con se due risultati: il primo, che il sig. Venturini è stato ingiustificatamente accusato, denunciato, licenziato e poi processato; il secondo, che l’appropriazione dei soldi gestiti dall’APCOA all’interno del parcheggio Russo non ha ancora un autore ben individuato.

La cosa è ancora più grave se sol si pensa che gli episodi dei furti erano stati già accertati dalla stessa ATAF prima dell’installazione della cassa automatica, e i sospetti ricadevano sul personale interno all’APCOA, tant’è che per la sopravvenuta mancanza di fiducia venne disposta l’installazione di un dispositivo di pagamento del parcheggio automatico e computerizzato.

Ad oggi, pertanto, il sig. Venturini si trova costretto a proseguire e ad intraprendere una nuova via crucis giudiziaria (con richiesta di revocazione straordinaria della ingiusta Sentenza che e getta ombre nell’intera vicenda umana cui è stato costretto il povero Venturini) iniziata diversi anni fa, dovendo quindi battersi nei tribunali per la reintegrazione sul posto di lavoro ed il recupero di ben 6 anni di stipendi non percepiti, valutando anche la promozione di iniziative giudiziarie civilistiche per risarcimento danni nei confronti di coloro (amministratori, funzionari e dipendenti APCOA) che hanno contribuito a vario titolo a creare questa storia giudiziale, ma anche di ulteriori azioni penali verso i responsabili della infamante vicenda vissuta, dovendosi configurare, nello specifico, i reati di calunnia, falsa testimonianza e false dichiarazioni, false attestazioni in atti destinati alla Autorità Giudiziaria, frode in processo penale e di lavoro.

Il danno che questa sconcertante situazione ha arrecato al Venturini, in generale, peraltro non soltanto sul piano economico e dell’immagine, è intuitivamente incalcolabile e non si può porre rimedio se non all’esito di azioni determinate e decise che si andranno a breve a proporre, onde rendere GIUSTIZIA al Malcapitato Lavoratore”.